Gianluca Grignani

Gianluca Grignani, cantautore, chitarrista e produttore discografico italiano, inizia a scrivere canzoni da adolescente tentando di avvicinarsi a Elvis Presley e Lucio Battisti, i suoi più grandi miti nel mondo musicale.

Si esibisce nei locali della provincia milanese fino a che nel 1994 firma con l’etichetta discografica Polygram il suo primo contratto in seguito alla pubblicazione del brano “La mia storia tra le dita”.

È proprio il successo di questo brano che permette al cantante di partecipare a Sanremo Giovani nel 1995 ed è proprio in questa occasione che per la prima volta fa ascoltare al pubblico il brano che entrerà poi nella leggenda della musica italiana, “Destinazione Paradiso”.

In quella stessa settimana pubblica un album, con lo stesso nome del noto pezzo sanremese, che solo in un anno vende più di 2 MLN di copie e che gli apre le porte del mercato sudamericano garantendogli la vittoria del Telegatto come “Artista rivelazione dell’anno”. Di lì in avanti il suo nome è sulla bocca di tutti e non c’è giornale o televisione che non parli di lui ma ciò fa presto rendere conto al cantante che la popolarità non si sposa con quella che è la sua idea di fare musica.

Giunto a Sanremo capisce, infatti, di non voler essere un “prodotto bel plastificato” e scompare dalle scene per girare il mondo da solo e poi chiudersi in studio a comporre tutti quei brani che fungeranno da vero e proprio grido di ribellione. Cerca in tutti i modi di difendere la sua libertà di artista dagli innumerevoli tentativi degli altri di dettargli la strada.

È nel 1996 che pubblica l’album “La fabbrica di plastica” sorprendendo fan e media. L’innovazione che apporta non riguarda solo il mondo musicale ma anche una vera e propria trasformazione personale. L’artista è consapevole dell’unicità di ciò che ha creato e sceglie di confezionare l’album in edizione limitata con una plastica dalle varie sfumature che possa rendere ogni copia unica nel suo genere e inimitabile. A ciò si aggiunge un libretto all’interno completamente scritto a mano da lui.

La forte personalità di Gianluca emerge ancora di più nel momento in cui si rifiuta di partecipare alla successiva edizione del Festival di Sanremo e di esibirsi in playback sui palchi di diversi show televisivi che speravano di ospitarlo.

Intraprende invece un nuovo viaggio che lo conduce dal Canada al Messico passando per Graceland e New York negli studi Hit Factory nei quali ebbe la chance di registrare e produrre il suo nuovo album “Campi di Pop Corn” proprio nella stessa sala in cui anni prima fece la stessa cosa John Lennon.

Tra il 1998 e il 1999 torna in Italia per recitare da protagonista nel film “Branchie” e per partecipare per la seconda volta al Festival di Sanremo nella categoria Big. Il pezzo “Il giorno perfetto” nasce e si sviluppa interamente per mano sua senza che alcuno lo aiutasse.

Torna una terza volta sul palco dell’Ariston per l’e- dizione 2002 del Festival di Sanremo con l’inedito “Lacrime dalla luna”, che precede il nuovo album “Uguali e diversi”, raggiungendo per la prima volta la vetta della classifica.

La sua prima vincita effettiva ha per lui un grande significato perché dimostra come al pubblico stia- no veramente a cuore le tematiche da lui trattate nelle canzoni e la sua “buona musica”. Se inizialmente i testi che componeva erano per lo più introspettivi, si stava ora concentrando su brani che contenessero un insegnamento, coscienza sociale. Il cuore dei messaggi che mandava riguarda l’apprezzamento delle diversità di ogni uomo e il significato dell’uguaglianza.

Vince nel 2005 il premio “Grolla d’oro” per il cinema, grazie al brano “Che ne sarà di noi” che è la colonna sonora dell’omonimo film diretto da Giovanni Veronesi. I suoi successi, come anche la sua popolarità, cre- scono sempre più e l’anno 2005 si conclude per il cantante con un’ulteriore soddisfazione data dalla vincita del Premio Lunezia e del Premio Mia Martini.


Inizia il 2006 partecipando nuovamente al Festival di Sanremo con il brano “Liberi di sognare” e poco dopo si aggiudica il premio “Pigro omaggio a Ivan Graziani”. Fa parte, nell’estate 2008, della quarta edizione del Festival Gaber e partecipa nell’aprile 2009 con molti altri colleghi all’incisione del brano Domani 21.04.2009 scritto in occasione del terremoto dell’Aquila.

Nel 2013 la rivista Rolling Stone premia la canzone “La fabbrica di plastica” perché identificata come la “canzone che meglio rappresenta il rock italiano nella storia del panorama della musica italiana”. Nel settembre dello stesso anno riceve il premio “Accademia della Torre” per l’eccellenza professionale, premio riconosciuto dal presidente della Repubblica e patrocinato dalle più alte autorità dello stato.

Dopo l’ennesimo disco lanciato con enorme successo, torna a far parte, nel 2015, del Festival di Sanremo con il brano “Sogni infranti”. Questo pezzo venne inserito, insieme a cover e mix, nell’album A volte esagero che raggiunse la prima posizione in Italia e che gli fece vincere il Premio Lunezia per il valore musical-letterario.

Nel 2018 viene premiato con il Premio Eccellenze città di Lecce e nuovamente nel 2019 con il Premio Lunezia nella sezione “Premi Stil Novo 2019”. Torna sulle scene come ospite di Sanremo nel 2022 con il brano “La mia storia tra le dita” che canta al fianco di Irama e vi parteciperà anche nell’edi- zione 2023 in competizione con gli altri Big con la canzone “Quando ti manca il fiato”.

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