Festa dell’Emigrante: a Bardi lo street-food sfida il tempo e celebra le tradizioni

Bardi è una piccola cittadina situata a 625 metri sul livello del mare nell’alta valle del Ceno, in provincia di Parma, e affonda le proprie radici in un passato ricco di storia e tradizioni. A fare da sfondo a una localizzazione geografica di per sé naturalmente suggestiva, vi è uno scenario che si “appoggia” su uno scoglio di diaspro rosso, base su cui si erge il Castello di Bardi che guarda placido la valle e i suoi abitanti.

Alle pendici del castello si dirama il caratteristico centro abitato costituito da stradine strette, piccole piazze e casette a due piani con pietre a vista. Un vero e proprio scenario da sogno la cui tradizione culinaria non fa altro che accrescere e arricchire un passato di per sé già ricco e ammaliante.  

Nonostante negli abitanti si mantenga forte il senso del passato, ciò non ha rappresentato un limite per l’innovazione e la modernità, anzi. Le tradizioni culinarie e di vita si sono evolute nel tempo viaggiando di pari passo con il progresso lasciando come fulcro principale la memoria del luogo arricchendola di elementi modernissimi. 

Ne è un esempio lampante la fortissima tradizione culinaria di Bardi che, attraverso feste cittadine che contribuiscono a unire un già radicato senso di unione degli abitanti, viene proposta in chiave moderna in questi eventi sociali.

Durante i mesi estivi infatti sono tantissime le manifestazioni che promuovono questo tipo di contestualizzazione culinaria, una delle quali è anche interamente dedicata allo street-food. Protagonista indiscusso della manifestazione è un piatto che affonda le proprie radici in un passato fortemente tradizionale, ovvero il testarolo.  

I testaroli attraverso il tempo.

Trattasi di uno dei più antichi formati pasta giunti fino ai giorni nostri. I testaroli, di per sé, provengono da una porzione di Italia molto particolare, la Lunigiana (regione storica italiana, suddivisa dal punto di vista amministrativo tra Liguria e Toscana) e si presenta come una crespella realizzata con farina di grano tenero, acqua e sale.

Di dimensioni variabili (può arrivare ad avere un diametro di 40-50 cm), una volta cotta viene tagliata in rombi e “rigenerata” in acqua bollente viene infine condita con olio, basilico e formaggio (all’occorrenza può essere condita anche con autentico pesto genovese) ed è una vera delizia del passato che si ripropone in una veste moderna e fresca, completamente a suo agio nel contesto odierno. 

Come detto poc’anzi però, non vengono portate in tavola solo le tradizioni e l’evento che di più rappresenta il punto di unione tra passato e presente è la Festa dell’Emigrante, la quale avrà luogo il 13 agosto. Durante questa manifestazione viene servita un’altissima selezione di street- food tipico e non, come funghi fritti, lasagne, fritture di pesce, hamburger, patatine fritte, carne e tantissime altre delizie accompagnate da una birra artigianale fresca e di qualità. 

Ad allietare i visitatori durante la festa c’è intrattenimento di ogni tipo; musica, piste da ballo e canti saranno sempre presenti durante l’intera manifestazione e anche in questo caso tradizioni e modernità procederanno di pari passo. Non mancheranno infatti le tipiche “balere” con balli lisci e di coppia, ma ci saranno anche discoteche all’aperto per i più giovani.

Ma il vero è proprio protagonista dell’avvenimento è il “Palo della Cuccagna” (quest’anno hanno anticipato di un giorno, avrà infatti luogo il 12 di agosto), una gara che vedrà due squadre sfidarsi a suon di “arrampicate” su un palo alto più di otto metri; la squadra vincitrice dovrà assicurarsi la vittoria arrivando fino in cima. L’atmosfera è goliardica e festaiola, cori di incitamento infatti supportano i ragazzi in questa impresa che di certo non è fisicamente facile. 

La festa dell’Emigrante rappresenta dunque un vero e proprio incontro tra antico e nuovo e tra culture che, attraverso il tempo, si sono accolte e fuse insieme creando qualcosa di straordinario e unico nel suo genere; il tutto con il fascino di un castello medioevale che guarda l’evolversi di questi avvenimenti attraverso i secoli. 

Articolo scritto da Susy Federico

News Reporter

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