
Spesso si sente fare questa domanda: Esiste una distinzione tra anima e spirito? La risposta viene svelata nel libro di Salvatore Brizzi “Risveglio”.
Ognuno di noi contiene un frammento dello spirito, è ciò che ci tiene in vita, ciò di cui siamo composti, ciò di cui è fatto l’Universo. Una sola vita esiste in tutte le forme.
Spirito ed Energia sono sinonimi, come la fisica sta dimostrando. Lo spirito è l’essenza stessa di Dio e risiede in ognuno di noi, così come in ogni cosa.
L’anima, invece, è qualcosa di molto particolare: è l’autocoscienza. È il risultato dell’incontro o dello scontro tra spirito e materia.
Lo spirito è presente anche nel ragno e nel topo, mentre l’anima no. Essa è presente solo nell’essere umano e non in tutti gli individui. Esiste potenzialmente in tutti, ma ciò non ha significato fino a quando rimane solo un embrione, poiché non può influenzare in alcun modo la vita di una persona. Di conseguenza, nella pratica, sembra che l’individuo non l’abbia affatto.
Quella personalità farà parte delle “gregge” e agirà secondo i “programmi di reazione mentale” che gli sono stati inculcati fin dalla nascita. Sarà passivamente condizionata dalla società, dalla comunità scientifica e dal credo religioso prevalente nel suo ambiente.
Un essere umano senza anima può essere “programmato” per credere solo alle verità accettate dalla massa e sarà trattato come uno zombie.
A proposito, Erich Fromm in “Avere o Essere” afferma:
“Non avere coscienza significa non essere anima, e ciò può accadere perché la consapevolezza è bassa o perché non si possiede un’anima.”
Nella tradizione egiziana si parla di Ba, lo spirito divino e Ka ossia l’anima immortale. Attraverso reincarnazioni successive, diventiamo sempre più consapevoli di noi stessi, identificandoci sempre di più con l’anima: la “creiamo”, per usare un termine alchemico.
Quando alla fine, dopo aver compiuto un determinato lavoro su noi stessi, che può richiedere diverse vite, diventiamo la nostra anima, allora possiamo considerarci immortali, non più legati all’esistenza di un particolare apparato psicofisico.
Tuttavia, l’avventura non è ancora finita, poiché l’atto finale prevede ancora la fusione consapevole nell’Uno originale. Ritorneremo a essere lo spirito, ovvero Dio, ma con una nuova consapevolezza.
Maria Francesca Pani